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LA MIA TESI DI LAUREA

 

L’obiettivo della presente ricerca consiste nell’analisi e nella conseguente classificazione tipologica degli anglicismi subentrati nei sistemi lessicali dell’italiano e dell’ungherese pertinenti al linguaggio informatico e a quello informatico-telematico. La scelta di trattare questo argomento scaturisce dalla passione personale per l’informatica e l’interazione comunicativa attuata mediante i mezzi informatico-telematici nella matrice ‘virtuale’ di Internet.

In un’ottica più strettamente indirizzata alla linguistica, la disciplina non è prescindibile dall’osservazione dei forestierismi e dei neologismi autoctoni che compongono il linguaggio e a volte arricchiscono in tempi relativamente brevi, grazie anche alla stessa natura di Internet sotteso come media comunicativo, il linguaggio dell’utenza del Web.

Sebbene lo studio dei forestierismi e dei neologismi sia stato notevolmente incrementato nel corso dell’ultimo ventennio, abbiamo constatato che i saggi esistenti tendono a non incentrare l’indagine su uno specifico settore e, laddove invece ciò accade, sovente si è proceduto alla catalogazione di lessemi e locuzioni limitatamente alla descrizione dei relativi significati e degli impieghi nel contesto d’utilizzo.

Al di là degli articoli, online e non, apparsi in riviste e siti specializzati in linguistica e brevi trattazioni su un topic argomentativo circoscritto, ci è sembrato fondamentale approfondire la disamina di alcuni anglicismi e neologismi internamente a una delle sfere che maggiormente hanno promosso la loro compenetrazione nell’italiano e nell’ungherese contemporanei. La verticalizzazione degli approfondimenti operati ha così consentito di estrapolare le modalità di inserimento e/o di genesi della terminologia informatico-telematica. In particolare non ci siamo soltanto soffermati su lessemi ed espressioni implicati in un’alta frequenza d’uso ma abbiamo implementato lo screening includendo quelle alternative meno ‘ufficiali’ che, nonostante non abbiano conosciuto un eclatante successo (alcuni termini sono stati addirittura reperiti in glossari gergali e di conseguenza la loro frequenza d’uso rimane praticamente nulla), incarnano la testimonianza della creatività dei fruitori della lingua o dell’accettazione più passiva del materiale alloglotto.

Una delle caratteristiche distintive di questo piano di lavoro è che la comparazione lessicografica è duplice, impegna cioè sia l’italiano che l’ungherese nel rapporto di raffronto con l’inglese.

Al fine di soddisfare il raggiungimento del nostro progetto abbiamo eseguito una scissione del presente lavoro in due parti. Quella iniziale ha un sapore prettamente speculativo e si estrinseca nei primi tre capitoli, mentre la successiva verte sulla sottocategorizzazione del materiale linguistico conseguito e si realizza negli ultimi due capitoli.

Il primo capitolo illustra l’esposizione dell’oggetto della nostra ricerca e pertanto descrive le fenomenologie di prestito e calco, distinte dalle altre forme di contatto linguistico che in siffatta sede sono state unicamente stilizzate concettualmente, perchè potessimo organizzare la struttura classificatoria su cui fondare in seguito l’esame degli anglicismi subentrati nella lingua italiana e ungherese e dei neologismi indigeni.

Il secondo capitolo fornisce degli accenni sui linguaggi settoriali tecnici e scientifici per l’introduzione, poi, delle nozioni del linguaggio settoriale di nostro interesse, ovvero quello attinente all’ambito specialistico informatico-telematico.

Le procedure della metodologia concernente la raccolta dei dati e l’approfondimento mediante l’utilizzo di strumenti lessicografici conclude, al capitolo terzo, l’impianto teorico.

Nel quarto capitolo ci occupiamo della classificazione terminologica di un corpus rappresentativo del linguaggio dell’informatica in sottoclassi tipologiche che spieghino gli elementi strutturali e semantici di ogni individuale intervento.

La medesima azione è reiterata, infine, nel quinto capitolo intitolato al linguaggio informatico-telematico, quindi più specificatamente orientato al linguaggio di Internet. A differenza del capitolo precedente, per la stesura di quest’ultimo non abbiamo potuto avvalerci di alcun riferimento bibliografico a eccezione di dizionari e glossari rinvenuti online.

INDICE

INTRODUZIONE

CAPITOLO I (ESTRATTO)

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